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FESTIVAL DELLE CITTÀ 2021: TERZA GIORNATA
LA POLITICA PER L'ITALIA VELOCE
GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE

In seguito Veronica Gentili ha intervistato Matteo RicciGiuseppe Conte sul tema "La Politica per l’Italia Veloce".

Matteo Ricci: "Noi tuti ci fidiamo di Draghi e della sua forza, ma non basta. Sono stati raggiunti solo 13 dei 51 obiettivi che l'Italia si è impegnata con l'Europa ad attuare. Ancora non ci siamo. Ci troviamo in un momento nuovo in cui le persone hanno voglia di fare di ripartire, di sistemare le case, di lavorare, produrre, rimettere in moto il turismo. Quindi l'idea che ci sia una persona autorevole che fa, come Draghi, piace molto al Paese. Questo però non deve tramutarsi in una delega infinita. Il rischio che noi mettiamo sul conto è che nonostante gli sforzi e l'autorevolezza, Draghi si renderà conto che il sistema italiano non reggerà e quindi si trasformerà in un commissario straordinario del Paese. Quindi o il sistema Paese si riformerà o entreremo  in  una  fase  emergenziale 

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straordinaria. Cioè l'idea che per realizzare le cose in Italia bisogna fare come a Genova: cioè un commissario straordinario che supera le regole. Dobbiamo quindi aiutare Draghi a spingere sulle riforme. E lo dico soprattutto alla mia parte politica. Le prime opposizioni le abbiamo avute proprio dal centro-sinistra con questa idea che se tu velocizzi, semplifichi, apri le porte all'illegalità. Invece avviene esattamente il contrario. I Sindaci hanno l'ansia del fare e coincide con l'ansia del fare del Paese"

Giuseppe Conte: "Sarebbe sbagliato per l'intero Paese e per tutti noi pensare che un uomo solo al comando possa risolvere tutti i problemi. Una persona può dare l'input giusto ma poi c'è un'intera filiera dietro. Per l'attuazione del PNRR serve una corale presa di responsabilità e in carico da parte di tutti i livelli istituzionali. Draghi è una persona autorevolissima, ma non possiamo rifugiarci dietro la sua persona. Dobbiamo tutti assumerci le nostre responsabilità.

Sto girando molto il territorio, in mezzo al popolo. Il popolo è un fine economista: è pienamente consapevole che un 6% non si raggiunge per una misura presa il giorno prima ma anche per le misure prese l'anno scorso, per l'argine della diga eretta nel periodo più duro. Godiamoci questo 6% ma non abbassiamo la guardia. E' con la crescita economica che dobbiamo ridurre il debito: il piano di rientro attraverso la curva dolce deve essere atto a un crescita economica molto sostenuta collegata a uno sviluppo sociale. Dobbiamo puntare alla crescita economica, ma coniugandola allo sviluppo sociale e allo sviluppo sostenibile.

Il mio governo è stato dipinto come il governo dei sindacati. Ma si tratta di pitture mediatiche: io ho incontrato i sindacati e anche tutte le parti imprenditoriali. Non possiamo pensare di puntare sul lavoro trascurando l'impresa. Non avrebbe senso operare per compartimenti stagni. Sono contento che ci sia stata la conferma sul superbonus 110% edilizia: si sta rivelando fondamentale in termini di rigenerazione urbana. Una transizione ecologica democratica, pervasiva, partecipata, che ci sta dando tantissima occupazione e aumentando il fatturato delle imprese del settore. Dobbiamo rilanciare la transizione 4.0 per favorire l'innovazione e lo sviluppo delle PMI e rinsaldare il fondo di garanzia per le PMI. Se permettiamo alle PMI di rimanere molto competitive andiamo a favorire l'occupazione. Serve però anche il salario minimo. La parità salariale. Dobbiamo quindi concordare con le parti. Dobbiamo lavorare su questi fronti contemporaneamente". 

Matteo Ricci: "Dobbiamo renderci conto di cosa abbiamo gestito: Sindaci e Presidente del Consiglio. Conte ha dovuto gestire un'emergenza e una fase di resistenza mai vista dal dopoguerra e lo ha fatto mantenendo un rapporto con tutte le istituzioni italiane e con il popolo. Non è mai successo che un Presidente del Consiglio uscente mantenesse un  così alto livello di consenso. Poi è evidente che ogni Governo porta delle novità. Il Presidente Draghi si trova a gestire una fase di espansione, in contrapposizione con quella di resistenza precedente. La battaglia che noi facciamo per la velocità è una battaglia di sinistra: la battaglia per la velocità significa battaglia per il lavoro, se noi non sosteniamo gli investimenti non ci sarà quell'occupazione che è l'elemento fondamentale per ridurre le disuguaglianze. Poi ci sono alcune scelte che andranno fatte come quella del salario minimo: non so se sia lo strumento giusto, però penso che oggi ci sono milioni di italiani con uno stipendio inadeguato.

La possibilità di dare ai lavoratori un aumento dello stipendio, va a vantaggio dei lavoratori, della giustizia sociale ma anche della ripresa economica".

Giuseppe Conte: "Non è questo il momento di aumentare le tasse: bisogna lavorare con una sorta di patto sociale per cui adesso le tasse non si aumentano. Per tornare allo slogan dobbiamo andare veloci, ma anche sicuri della direzione in cui stiamo marciando".

Matteo Ricci: "Il tema del catasto è un tema delicato perché ci sono delle sperequazioni del valore delle case che non corrispondono al valore reale dell'abitazione. E' anche vero che fare un provvedimento non equilibrato rischia di creare nuovi problemi. Non è vero che nessuno avrà degli aumenti se fai la riforma. La pressione fiscale verrà riequilibrata in maniera più equa. Pagheranno di più quelli che fino a oggi hanno avuto una casa con valore maggiore rispetto a quello per cui hanno sempre pagato. Bisogna essere equilibrati e spiegarla bene". 

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