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FESTIVAL DELLE CITTÀ 2021: SECONDA GIORNATA
"INFRASTRUTTURE E SOSTENIBILITÀ NELL'ITALIA VELOCE"
MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE

Alle 12.30 si è tenuto il secondo panel previsto nella Sala Marcell Jacobs "Infrastrutture e sostenibilità nell’Italia Veloce" con Enrico Giovannini Ministro per le Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili; Marcella Mallen Presidente ASviS; Giorgio Gori Sindaco di Bergamo; Stefano De Capitani MUNICIPIA; ha moderato Gerardo Greco Giornalista.

Enrico Giovannini: "E' evidente che il trasporto pubblico è associato alla vita economica e sociale dei cittadini. Ho mandato un rapporto sulla riforma del trasporto pubblico perché così non riusciremo a realizzare gli obiettivi di transizione ecologica. Uno dei problemi è legato alla frammentazione delle aziende che forniscono questo servizio. Bisogna avere strutture informatiche adeguate, piattaforme comuni: abbiamo bisogno di fare un salto tecnologico ecologico e organizzativo. Tanti Sindaci stanno andando nella direzione di cambiare la forma di mobilità: stiamo provando a fare un cambiamento culturale che richiede investimenti ma anche la disponibilità di fare un salto in campo culturale e organizzativo.

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In quest'ottica abbiamo infatti deciso di non finanziare più gli autobus diesel". 

Giorgio Gori: "Soprattuto sul trasporto pubblico alimentato dall'elettricità forse le aziende sono rimaste un po' a guardare perché la tecnologia evolve molto velocemente e questo secondo me ha un po' rallentato gli investimenti delle grandi società pubbliche. Noi abbiamo cercato di incentivare la mobilità dolce con biciclette e monopattini. Se si fa un'analisi con tasso incidentalità i monopattini non sono il mezzo più pericoloso con cui andare in giro. Prevedere che per usare il monopattino si abbia patente e uso del casco può scoraggiare l'uso del monopattino che invece è meno pericoloso di quello dei ciclomotori".

Marcella Mallen: "Calvino dice di una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda. Che domanda di mobilità viene adesso dai cittadini? Si è risvegliata l'attenzione alla sostenibilità".

Stefano De Capitani: "Sicuramente sulle spalle dei Sindaci ci sono pesi da sempre. Sentire un Ministro che parla di temi come integrazione dei dati, la digitalizzazione non è scontato. Oggi siamo arrivati a percepire che un miglioramento dei servizi pubblici avviene attraverso la digitalizzazione. Il digitale è ciò che rende quel servizio pubblico sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico. L'ecosistema digitale permetterà al cittadino con un click di fare i pagamenti a tutti i partner che elargiscono il servizio con una transazione unica. Il deficit è il problema della progettazione perché non tutte le città hanno questa capacità. Bisogna pensare in ottica di Digital transformation".

Giorgio Gori: "Dei soldi che devono arrivare noi Comuni sappiamo ancora poco: ad esempio non sappiamo come arriveranno al territorio... A Bergamo sono arrivati 50 milioni di euro per la nuova stazione intermodale: si tratta di un unico progetto che però è stato solo parzialmente finanziato. Tutto il progetto dovrebbe camminare su un unico binario e dovrebbe essere fatto da un unico soggetto esecutore".

Enrico Giovannini: "Il problema è proprio l'identificazione di un soggetto che si occupi di tutto : stiamo cercando di capire come non fare danni. Di capire fare a far sì che le modifiche delle procedure non blocchino le stazioni appaltanti".

Marcella Mallen: "Milano è al primo posto per la mobilità sostenibile. Dobbiamo imparare un approccio integrato per fare investimenti e scelte coerenti. C'è sempre il divario drammatico fra Nord e Sud però ci sono anche buoni esempi al Sud, per esempio Lecce e Bari sulla mobilità stanno bene, mentre Roma purtroppo è in fondo alla classifica. In questo momento di grandissima opportunità dovremmo cercare di agire velocemente per approdare a un mondo migliore"

Stefano De Capitani: "Noi ci interroghiamo su un punto: con il PNRR ci sono tanti soldi a disposizione questo quindi vuol dire che il partenariato privato sdoganato dal Governo sarà complementare al PNRR? Se così non fosse sarebbe dannoso, non per un problema di quantità di risorse, ma perché l'innesto di capitali privati in un progetto porta con sé un effetto importante: ovvero la constatazione che quel progetto sia bancabile. La collaborazione fra privato e pubblico è quindi ancora cruciale". 

Enrico Giovannini: "Il PNRR è la risposta al tema complessivo infrastrutture e trasporti? Cito l'ex presidente del Parlamento Europeo Pat Cocks "Il PNRR italiano per la parte ferrovie è di gran lunga il migliore in assoluto di tutti i Paesi europei. Si tratta di una rivoluzione che ha tre effetti secondo le stime della Commissione Europea: 70% dei 62 miliardi di nostra competenza sono classificati come azioni che combattono la crisi climatica; 56% al Sud quando mediamente il PNRR era 40%; 43% azioni che migliorano l'ambiente; riduzione del 38% dell'indice sulle disuguaglianze di accessibilità alla ferrovia. Questo basta? No. Perché abbiamo l'adattamento alla crisi climatica: mettere in sicurezza porte, strade, viadotti e ferrovie richiede investimenti. Ci stiamo battendo perché L'UE riconosca due corridoi prioritari: quello Tirrenico e quello Adriatico, altrimenti lasceremo tutto l'Adriatico indietro. La linea Adriatica è usata moltissimo per le merci: se volgiamo portare le merci su ferrovia e non investiamo sulla linea Adriatica avremo una strozzatura. La prima cosa che ho fatto è stato creare due commissioni: una sull'impatto del cambiamento climatico sulle infrastrutture e sui sistemi di trasporto e una sulla mobilitazione del risparmio privato per infrastrutture e i sistemi di trasporti . Stanno finendo i loro lavori e c'è ancora molto da fare. Ci tengo a sottolineare la ricostituzione del comitato interministeriale per le politiche urbane".

La fine dello smart working: "Chi è che vuole tornare a dove eravamo prima? Non certo il governo - ha aggiunto Giovannini - Entro gennaio saranno obbligatori i piani della riorganizzazione del lavoro. I ministeri devono ora estrarre cosa abbiamo imparato da questo lavoro casalingo e trasformarlo in uno smart working. Credo che ci sia una grande opportunità di coinvolgimento delle persone. Abbiamo fatto un'indagine sulle distanze casa-lavoro. Molte amministrazioni locali lavorano già su questo progetto. C'è un punto importante: noi abbiamo bisogno di rieducare le persone che per anni si sono sentite dire "usate i mezzi pubblici" e poi si sono dovute orientare sui mezzi privati. Servono incentivi anche culturali per re-imparare a usare i mezzi in modo diverso".

Giorgio Gori: "A me sembra che siamo tornati proprio come prima: è stata sopravvalutata l'idea che lo smart working possa diventare un'abitudine permanente. I problemi sono quelli di prima. Il bicchiere, per il PNRR e per l'operato del Governo, è mezzo pieno. Però è anche mezzo vuoto: l'investimento sull'alta velocità va portato avanti, ma non si può lasciare nell'angolo il sistema ferroviario regionale. La mobilità infraregionale è al palo e invece è fondamentale per evitare che tutte quelle persone che sono tornate a lavoro debbano prendere la macchina. L'interscambio gomma-ferro, di cui fanno parte ad esempio parcheggi capienti accanto alle stazioni ferroviarie, non è stato proprio considerato".

Marcella Mallen: "E' importantissimo riqualificare il trasporto pubblico e le reti regionali; favorire e promuovere l'uso di biciclette con la realizzazione di piste ciclabili, in cui si può circolare liberamente riducendo l'impatto ambientale. Questi infatti sono punti di partenza per incidere sulla qualità di vita delle persone. Questi obiettivi dell'Agenda sono incredibilmente connessi e devono puntare tutti a trasformare il mondo e renderlo più abitabile e sostenibile".

Stefano De Capitani: "La pandemia ci ha fatto fare un balzo in avanti in termini di cultura digitale di massa. Ma abbiamo fatto remote working non smart working che vuol dire bilanciare il tempo passato al lavoro con quello della vita privata. Oggi fra le aziende è diffusa la cultura di lavorare per obiettivi. Nella Pubblica Amministrazione purtroppo questa cultura è meno diffusa: se ci fosse un salto e la PA cominciasse a lavorare per obiettivi sarebbe più facile lavorare in smart working".

E' possibile procedere per obiettivi? "Non solo è possibile ma sta avvenendo - ha chiuso Giovannini - Abbiamo 600 milioni sul PNRR per le piste ciclabili. So che molti Sindaci hanno già i piani e stanno attendendo i fondi. E i fondi stanno arrivando. Ma in alcuni casi non c'è la progettazione. L'obiettivo non è quello di inseguire continuamente la domanda, ma anche utilizzare gli incentivi per spalmare quella domanda. Questo è il cambio culturale a cui siamo chiamati e, in questo, i Comuni avranno un ruolo cruciale". 

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