FESTIVAL DELLE CITTÀ 2021: PRIMA GIORNATA
INTERVISTA MATTEO RICCI - PAOLO DEL DEBBIO
MARTEDÌ 28 SETTEMBRE
Subito dopo i saluti introduttivi Paolo Del Debbio ha intervistato Matteo Ricci, Presidente di ALI Autonomie Locali Italiane e Sindaco di Pesaro.
"Con questo Festival vogliamo lanciare un allarme molto chiaro all'Italia - ha spiegato Ricci - Non è un problema dei Comuni, ma del Paese. Tutti noi siamo impegnati per cogliere al massimo le opportunità del PNRR, ma sappiamo bene che con le regole attuali l'Italia non ce la fa. Lo diciamo da mesi, poco ascoltati, ma lo diciamo a ragion veduta con i dati che abbiamo. In questo momento in Italia per fare un'opera da un milione di euro ci vogliono in media 5 anni, da 100 milione 15 anni. Non ce la facciamo a rimanere nei termini previsti. O davvero questa volta esce un Paese più semplice, più veloce o perdiamo un'opportunità storica. Quando Draghi si renderà conto di quello che sto dicendo, sarà costretto a commissariare tutto. Chi crede nelle regole e nelle Autonomie locali deve spingere sull'acceleratore. Bisogna aiutare Draghi a fare le riforme che servono senza frenare e mi riferisco in generale al sistema paese ma anche alla politica. A volte si cerca di difendere quello che si è fatto. E' il momento di cambiare il sistema burocratico italiano. L'interlocuzione con il governo è buona, il tempo però è poco, non c'è un minuto da perdere. Ogni freno che diamo al Paese è un punto in meno che gli diamo per rinascere".
"I piccoli comuni sono ancora più in difficoltà. Il Ministro Brunetta è un interlocutore prezioso - ha continuato il Presidente di ALI Nazionale - In questo momento c'è un problema di competenze, se a questo aggiungiamo anche la lentezza burocratica, rischiamo un disastro. E per fortuna che siamo tornati a lavorare in presenza. Con lo smart working è cambiato il modo di lavorare. Però la verità è che la produttività della pubblica amministrazione ha risentito molto del lavoro agile. Spero che le innovazione tecnologiche migliorino la qualità del lavoro ma è necessario tornare a lavorare in presenza"."Penso che del PNRR vadano date alle Regioni solo le risorse per la sanità e le altre vadano direttamente ai Comuni. In questo momento nella governance c'è una grande confusione. Rischiamo che si arrivi a pensare che in Italia non si possano fare le cose in regime ordinario e che sia necessario un Commissario Straordinario. Nel caso, abbiamo anche un piano B: se proprio commissario deve essere, almeno che siano i Sindaci a essere nominati commissari.
Quest'ansia del fare credo che sia il comun denominatore fra il Premier e i Sindaci: c'è voglia di crescere, di lavorare".
E sulle prossime elezioni: "Se dovesse accadere che il centro-sinistra si aggiudichi le prossime elezioni amministrative si rafforzerà un concetto: ovvero che il centro-sinistra vince grazie ai Sindaci. Questo dato non può passare sempre sotto traccia. E' evidente che per vincere le prossime elezioni politiche, il centro-sinistra ha bisogno dei Sindaci perché sono il vero volto del riformismo concreto". "A Roma penso che dopo il primo turno l'alleanza con i 5 stelle si ricomporrà perché al ballottaggio andranno Gualtieri e Michetti. La Lega dovrà decidere se stare al governo e seguire l'agenda di Draghi o stare all'opposizione. E' vero che sono elezioni locali, ma se le cose andranno così, il quadro politico si potrebbe modificare. Se facessimo un referendum online, sono convinto che gli italiani voterebbero per lasciare Draghi e Mattarella al loro posto. Su Morisi posso solo dire che non puoi fare il moralista con gli altri e poi quando si tratta di un amico cambiare modalità. E' evidente che questa vicenda mette ancora più in evidenza il livello pessimo di una politica che comincia a stancare le persone".